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  A Genova il XXVI Congresso Eucaristico Nazionale

Data di pubblicazione: Giovedì, 13 Ottobre 2016

TRAGUARDI SOCIALI / n.78-79-80 Serie 2016 :: A Genova il XXVI Congresso Eucaristico Nazionale

Cercare la gioia dell’eterno nel quotidiano

“L’eterno nel quotidiano”, è questa la sfida lanciata dal XXVI Congresso Eucaristico nazionale di Genova. L’esperienza vissuta nel capoluogo ligure, in comunione con tutta la Chiesa, ha messo in risalto il rapporto tra il sacro e la concretezza di tutti i giorni, o meglio, come l’irrompere dell’eterno nella vita quotidiana sia capace di trasformare la realtà.
A un mondo che vuole relegare la fede alla mera sfera privata, che trasforma il senso religioso in intimismo psicologico, il Congresso Eucaristico ha risposto con la forza dell’incontro cristiano, che vive il suo culmine nell’Eucarestia.
Una forza che ha una dimensione sociale, che ha una valenza pubblica, che genera legami, che genera un modo diverso di stare assieme.
Appare così come la vera sfida sia quella di dare testimonianza all’interno dei propri ambiti, che significa per noi del Movimento Cristiano Lavoratori essere fedeli alla Dottrina sociale e farlo nella concretezza del lavoro quotidiano.
Vivere la propria dimensione associativa in questo modo significa dare una prospettiva nuova ed affascinate alle tante opere che nascono nel MCL, ai nostri Servizi, alla vita dei nostri circoli, ai tanti appuntamenti formativi che scandiscono il nostro stare insieme.
Non a caso, il MCL ha partecipato al Congresso Eucaristico per andare al fondo delle ragioni della presenza sociale e, allo stesso tempo, per portare l’esperienza del nostro vissuto, del nostro lavoro quotidiano. In questo contesto sono stati toccanti i molti momenti vissuti durante il Congresso Eucaristico, in particolare la processione del Santissimo Sacramento, “sbarcato” nel porto di Genova da una motovedetta della guardia costiera che è stata impegnata per molti mesi in operazioni di salvataggio nel Mediterraneo. La processione ha visto accompagnare il Santissimo Sacramento alla Cattedrale da un corteo in cui sono state protagoniste le varie confraternite della città, a testimonianza del coinvolgimento di tutte le realtà sociali della Chiesa.
Quando il cardinal Bagnasco, durante l’Omelia della Messa conclusiva del Congresso Eucaristico, si è rivolto ai giovani, alle famiglie, ai diseredati, lo ha fatto esprimendo una vicinanza (e una gratitudine) reale. Davanti alle tante famiglie festose, che hanno animato i giorni del Congresso eucaristico, ha rinnovato l’impegno missionario della Chiesa, un impegno che si può riassumere con le parole del Cardinale: “oh, uomini che ci ascoltate: la nostra gioia è grande e si chiama Gesù“. è questo il punto di partenza di una Chiesa in cammino, che vive nelle periferie e non ha paura di sporcarsi le mani. è questo l’inizio di un impegno nella società da parte di famiglie, di associazioni, di movimenti, che non ha paura di esprimersi in tutti gli ambiti della vita sociale, di far sentire la propria voce nella sfera pubblica.
Così vissuto, nella sobrietà e nell’incisività dei gesti, il XXVI Congresso Eucaristico nazionale è stato un appuntamento che non ha riguardato soltanto la Chiesa italiana in tutte le sue componenti, ma è stato un’opportunità per tutto il Paese per guardare al bene comune.
Perché il bene comune non è un discorso astratto come molti credono, ma è la concretezza della vita di tutti i giorni trasformata “dall’eterno nel quotidiano”, quello a cui siamo chiamati anche noi del Movimento Cristiano Lavoratori.

Giovanni Gut
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