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  Dove c’è sofferenza lì c’è il MCL

Data di pubblicazione: Domenica, 13 Novembre 2016

TRAGUARDI SOCIALI / n.81 Novembre / Dicembre 2016 :: Dove c’è sofferenza lì c’è il MCL

Il viaggio in Giordania di una delegazione MCL

"Stiamo dimostrando con i fatti che cattolici e musulmani possono camminare insieme”: è con un legittimo guizzo di orgoglio che il Presidente del MCL, Carlo Costalli, nel corso della recente visita in Giordania, ha rivendicato le sfide che il Movimento sta portando avanti in nome della pace, dell’accoglienza, della solidarietà, in vari Paesi del mondo.
La Giordania è uno di questi: qui, a braccetto con il Patriarca Emerito di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal, il MCL è presente da tempo con opere e progetti molto concreti, come la costruzione dell’Università di Madaba, fucina di una nuova classe dirigente destinata a guidare le sorti del futuro della regione. Giovani cristiani e musulmani che studiano insieme, socializzano, si impegnano per creare sentieri di una convivenza possibile. E a questi giovani, speranza di pace per il mondo, Costalli ha rivolto parole calorose ma anche forti stimoli a proseguire responsabilmente il cammino: “Tocca a voi dimostrare a quest’area del mondo che è possibile mettere da parte l’odio e costruire un futuro di pace. Tocca a voi, cattolici e musulmani, aprire una fase nuova. Di rispetto. Di convivenza. Di costruzione".
Al viaggio in Giordania – che sarà ricordato anche per il toccante incontro con gli ospiti della Casa della Carità, Regina della pace, che si occupa di portare assistenza ai disabili, in prevalenza musulmani – hanno preso parte, insieme a una delegazione della Presidenza nazionale MCL, Mons. Fabiano Longoni direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei, Mons. Francesco Rosso Direttore di Traguardi Sociali e tre autorevoli giornalisti (Arturo Celletti di Avvenire, Domenico Delle Foglie direttore di AgenSIR e Andrea Tornielli de La Stampa).
“Dove c’è sofferenza lì c’è il MCL”: sembra essere il motto e l’impegno del Movimento. Vanno in questa direzione i molteplici progetti che stiamo portando avanti anche in altre aree di grande sofferenza: oltre alla Terra Santa, si pensi ai Balcani (dove, ancora in collaborazione con un sacerdote, in questo caso Mons. Franjo Topic, è da tempo operativo il Centro per il Dialogo, costruito con gli aiuti del MCL, che sorge sulle pendici del Monte Trebevic, da dove i cecchini serbi durante la guerra sparavano sulla popolazione inerme di Sarajevo), in Eritrea (dove nonostante i rischi dovuti al regime autarchico, si stanno inviando aiuti, container di cibo e farmaci, vestiti).
Ma non basta: in occasione della visita in Giordania, il Presidente MCL ha annunciato la costruzione di altre due opere per la Casa della Carità di Madaba – un pozzo e un impianto fotovoltaico – i cui lavori prenderanno il via già dopo Pasqua.
Dunque dialogo, conoscenza, solidarietà, responsabilità, accoglienza, ma soprattutto fatti concreti: perché a noi sta il compito di lavorare per aiutare, per camminare insieme al di là delle differenze etniche e religiose. E’ questa la visione del MCL. Che, per i cattolici, ha molto a che fare con il concetto di misericordia...
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