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  La Conferenza Nazionale dei Servizi MCL a Bari

Data di pubblicazione: Giovedì, 9 Febbraio 2017

TRAGUARDI SOCIALI / n.82 Gennaio / Febbraio 2017 :: La Conferenza Nazionale dei Servizi MCL a Bari

"Un Movimento al servizio. Tutelare la persona, sviluppare i territori e promuovere il bene comune in un mondo che cambia”

Si è tenuta a Bari il 2 e 3 dicembre scorso la Conferenza Nazionale dei Servizi MCL sul tema “Un Movimento al servizio. Tutelare la persona, sviluppare i territori e promuovere il bene comune in un mondo che cambia”.
Riportiamo di seguito l’intervento del Presidente MCL, Carlo Costalli.


Sin dalla nascita del MCL i Servizi ne hanno rappresentato un elemento identificativo. E’ una caratteristica che trova le sue ragioni in una scelta voluta, convinta e condivisa da tutti i dirigenti che si sono susseguiti, in quanto i Servizi hanno una doppia valenza: sono il nostro contatto con “la gente” - lavoratori, disoccupati, inoccupati, studenti, pensionati, immigrati e cittadini in genere - che si rivolge nei mille e più recapiti, presenti in Italia e all’estero, per richiedere assistenza, consulenza, tutela, formazione, pareri, spesso semplici consigli; e sono le nostre radici popolari nella società, per mezzo delle quali ne recepiamo i bisogni e le istanze e ne diventiamo portatori. I Servizi sono uno degli strumenti strategici che il MCL possiede per identificare la propria presenza e per   promuovere, nel concreto, la propria azione formativa, religiosa, morale e sociale nei confronti della collettività.
Dobbiamo convincerci che è indispensabile passare dalla tutela alla promozione della persona, che rappresenta un cambiamento concettuale e pratico che dobbiamo assolutamente affrontare. Non basta più la “semplice” tutela della persona attraverso la difesa dei diritti (pur ancora importantissimi) - che poi in concreto sono tutte quelle pratiche come l’invalidità, la maternità, l’ISEE, l’assistenza fiscale e previdenziale ecc. - ma attraverso la promozione delle persone, aiutandole ad evolversi per essere ancor più protagoniste nella società. Così si capisce l’importanza per noi di fornire servizi anche legati alle politiche attive del lavoro, rispondendo alle opportunità che via via si presentano anche per una legislazione in continua trasformazione: come i bandi sulla formazione, il grande tema dell’intermediazione, l’accompagnamento dei soggetti deboli ecc. O l’attenzione alle necessità/esigenze del cittadino “consumatore” che comunque dobbiamo salvaguardare.
Un tema a parte è quello della cooperazione internazionale sui cui mi soffermerò più avanti: non è un Servizio “classico”, ma comunque ci coinvolge in un’opera di “Servizio” attenzionata alle periferie del mondo cui ci richiama spesso Papa Francesco.
Ho detto più volte che i nostri Servizi “sono il fiore all’occhiello del MCL”. Ma si trovano di fronte una sfida: fare un salto di qualità per rispondere alle domande sempre crescenti di “più servizi”, “riarticolando” la nostra presenza organizzativa sul territorio, anche rafforzando il coordinamento fra i servizi al centro e in periferia.
L’attenzione verso il nuovo deve concentrarsi su alcune direttrici principali più volte sottolineate: lavoro (mercato del lavoro, popolo delle partite IVA, ecc); immigrati; consumatori (siamo tutti consumatori… da difendere…).
Dobbiamo andare assolutamente in queste direzioni: verso nuove aree di sofferenza, verso nuove opportunità, partendo dalla “struttura”, dall’esperienza, dalla professionalità, dei Servizi nazionali storici che devono essere però aperti a queste nuove prospettive. Questo comporta maggiore attenzione verso i “quadri tecnici”, un’attenzione che vuol dire anche ricerca di nuove professionalità qualificate e, nel contempo, dar vita ad un grande processo di aggiornamento e formazione (peraltro già iniziato, almeno in alcuni Servizi). L’approfondimento di questi elementi servirà a ripensare il Sistema integrato dei Servizi MCL, come attore sociale in grado di far fronte all’evoluzione del welfare, dandosi una veste più moderna: un’azione di rinnovamento irrinunciabile per far fronte alla richiesta da parte degli utenti di un’erogazione dei nuovi servizi, che debbono unirsi a quelli tradizionali, e dovranno essere forniti pensando di più alla loro qualità.
Con il rafforzamento del principio di sussidiarietà, che sta finalmente trovando spazio anche nel nostro Paese, i nuovi servizi sociali ai lavoratori italiani e agli immigrati rappresentano solo un esempio dell’evoluzione del welfare.
Molti altri ancora sono i campi d’intervento che la pletora dei Servizi MCL deve essere pronta ad affrontare. Tutto ciò comporterà di dover lavorare su vari filoni (come già detto): organizzazione del lavoro, presenza nel territorio, formazione degli operatori, promozione di tutti i servizi. Il tutto in un’osmosi sinergica con l’associazione che li promuove per costruire un vero Sistema dei Servizi MCL.
Lavorare a questa integrazione dentro il “sistema MCL”, per costruire insieme un “sistema MCL”, è il solo modo per rispondere alle esigenze dei nostri utenti adeguatamente, professionalmente, con qualità, e ottimizzando le risorse che provengono da tutti i servizi erogati.
Dove c’è il MCL ci devono essere i suoi Servizi, dove sono i Servizi ci deve essere il MCL, lo abbiamo ripetuto tanto: va applicato! Pur all’interno di un trend molto positivo, che ha visto una costante crescita delle attività dei Servizi, sono ancora troppi i Circoli dove non si fanno Servizi e sono tanti i luoghi in cui siamo presenti con i Servizi, ma non si promuove l’azione sociale e culturale del Movimento. I Servizi sono parte integrante del Movimento, ne rappresentano lo strumento e ne completano l’azione: è un dovere da parte dei dirigenti centrali e periferici svilupparne la sinergia, mantenerne il coordinamento e garantirne l’indirizzo.
E’ chiaro che in tale contesto assume un ruolo fondamentale la figura dell’operatore che rappresenta una risorsa strategica nell’espletamento dell’attività. Ma per ottimizzare il lavoro che l’operatore svolge e per contribuire concretamente alla crescita del “Sistema MCL” è necessario far emergere un più forte senso della mission del servizio. La necessità per chi lavora al Patronato SIAS, al CAF, all’EFAL, al CAA, alla Feder.Agri, alla FLAC, allo SNAP, all’ALS o in ogni altro ente o centro di servizio, di vivere la vita del Movimento in un ruolo che deve travalicare quello prettamente operativo per divenire un completo operatore del sociale. Questo vuol dire anche un’attenzione maggiore al 5 per mille: che non è la cosa più importante… ma è una cosa molto importante. Altrettanto evidente è che il bagaglio professionale degli operatori, insieme alla capacità organizzativa delle strutture territoriali del MCL, sono fondamentali per poter pensare di competere nello svolgimento di un servizio con una professionalità adeguata, quantomeno analoga a quella dei “concorrenti”. D’altro canto, però, bisogna essere consci che per assicurare i servizi sociali con qualità e presenza capillare è necessario destinare una parte sempre più importante delle risorse finanziarie verso investimenti orientati al rafforzamento delle strutture organiche delle Unioni provinciali e regionali del MCL; soprattutto verso quelle che capiscono che devono adeguarsi ai tempi che cambiano. Mettendole così in condizione di garantire anche quella continuità gestionale che spesso rischia di venire meno nelle fasi dei cambiamenti naturali intrinsechi nella vita democratica di ogni associazione: dall’aumento del numero degli operatori (cui devono sempre più partecipare le realtà provinciali e regionali), ed alla loro specifica formazione professionale e culturale, alla tessitura nel territorio di rapporti con enti locali, Asl, associazioni che si occupano di settori specifici di assistenza alla persona, associazioni di categoria, imprese, ecc.. In particolare tutte le nostre sedi regionali devono iscriversi, in tempi brevi - alcune nonostante i solleciti non lo hanno ancora fatto -
negli albi regionali e delle APS: dobbiamo avere chiaro che tutti i finanziamenti per interventi sociali (famiglia, immigrazione, handicap, politiche sociali, ecc.) passeranno, molti già passano, attraverso le Regioni, e ci possono accedere solo le APS.
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