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  Mons. Nunzio Galantino all’Esecutivo Nazionale MCL

Data di pubblicazione: Sabato, 15 Ottobre 2016

TRAGUARDI SOCIALI / n.78-79-80 Serie 2016 :: Mons. Nunzio Galantino all’Esecutivo Nazionale MCL

Un invito alla conversione autentica

Il Comitato Esecutivo Nazionale del MCL, lo scorso 22 settembre, si è concluso con la S. Messa presieduta dal Segretario della Conferenza Episcopale Italiana, Mons. Nunzio Galantino. Tra i concelebranti – oltre al nostro assistente ecclesiastico, don Ernesto Lettieri, e al nostro direttore, Mons. Francesco Rosso – Mons. Fabiano Longoni, direttore dell’Ufficio Cei per i problemi sociali e il lavoro, che tanti “momenti forti” del nostro recente percorso ha accompagnato.
Una presenza, quella del Vescovo Galantino, che conferma il Movimento nel suo essere soggetto ecclesiale e realtà cristiana organizzata nella società. Identità che viene vissuta, osando l’andare in uscita verso la persona concreta e i suoi bisogni, come laico servizio nella fedeltà al Vangelo e al Magistero.Un segno d’attenzione e d’incoraggiamento da parte della Chiesa italiana, questa visita che ha significativamente avuto nell’Eucarestia il suo centro, ma anche un richiamo forte alle ragioni di fondo dell’impegno del MCL. Con il suo stile d’intensa semplicità, il segretario Cei, in un’Omelia che ha lasciato un segno tra i partecipanti, ha indicato come necessario “un nuovo sguardo sul mondo”. Partendo dalle letture della liturgia del giorno (il passo del Qoelet sulla vanità di tutte le cose e il brano del Vangelo di Luca su Erode che cerca di vedere Gesù per mera curiosità), ha invitato a “spingersi verso orizzonti più ampi e significativi.
Guai a sposare la logica di chi non riesce più a farsi sorprendere da niente, di chi non sa più mettersi in gioco. Che tristezza quando ci iscriviamo al ‘club degli spiriti sazi!’”. Erode – ha ancora aggiunto riferendosi alla lettura evangelica - “cerca di vedere Gesù ma lo fa nel modo sbagliato perché non è disposto a convertirsi” e “continua a guardare il mondo dal suo palazzo”. E’ stata proposta una conversione autentica, un cambio di prospettiva e di paradigma: “Gesù è presente in coloro che fanno fatica a far sentire la propria voce e a far rispettare i propri diritti”. In queste parole si è sentita l’eco del ripartire dalle periferie, tanto caro al Santo Padre.
Un invito che il MCL, nel solco di una storia che fa essere i suoi aderenti “nel mondo perché cristiani”, “cerca – ha ricordato nel suo indirizzo di saluto il presidente, Carlo Costalli – di praticare nella quotidianità stando a fianco della gente, vitalizzando la comunità e non chiudendosi negli schemi di questa economia che uccide”.
La sfida posta da Mons. Galantino, e che il Movimento sente come propria, è quella di non essere tra quanti “hanno Cristo sempre sulla bocca e non si accorgono, chiusi nei loro schemi, di non averlo mai veramente incontrato”. Questo esigente programma, che non è riducibile a mere mosse organizzative ma chiede un impegno di vita, riporta alla centralità le tre parole che il Papa ha consegnato nell’Udienza speciale del 16 gennaio di quest’anno: educazione, condivisione e testimonianza. Il MCL, praticando una sana laicità e un interesse a tutto il reale, intende essere esperienza cristiana e popolare, dando voce a chi fa più fatica e proprio in questo vuol essere segno di Cristo.
Grazie Mons. Nunzio, per averci ridetto il valore della libertà cristiana!

Marco Margrita
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