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Impegno e rigore vissuti con modestia

10/06/2023

Impegno e rigore vissuti con modestia

Noè Ghidoni è stato un testimone dei valori cristiani e un protagonista dell’impegno civile. Il Movimento Cristiano Lavoratori, a cui ha dedicato la sua vita

Noè Ghidoni è stato un testimone dei valori cristiani e un protagonista dell’impegno civile. Il Movimento Cristiano Lavoratori, a cui ha dedicato la sua vita ricoprendo il ruolo di Presidente provinciale dell’Unità Territoriale Brescia e Mantova, Presidente regionale e Vice Presidente nazionale, in occasione del 50° della sua fondazione vuole tenerne vivo il ricordo con una pubblicazione curata da Ce.Doc. che raccoglie testimonianze e suoi scritti e che verrà presentata nelle prossime settimane.

Articolo completo su LA VOCE DEL POPOLO

Noè Ghidoni è stato un testimone dei valori cristiani e un protagonista dell’impegno civile. Il Movimento Cristiano Lavoratori, a cui ha dedicato la sua vita ricoprendo il ruolo di Presidente provinciale dell’Unità Territoriale Brescia e Mantova, Presidente regionale e Vice Presidente nazionale, in occasione del 50° della sua fondazione vuole tenerne vivo il ricordo con una pubblicazione curata da Ce.Doc. che raccoglie testimonianze e suoi scritti e che verrà presentata nelle prossime settimane.

Ho frequentato e conosciuto bene Noè e ho avuto la fortuna di ascoltarlo in diverse occasioni. Forse proprio per questo ho sentito il desiderio di rileggere, oltre alle testimonianze di chi l’ha incontrato, anche gli interventi che ha pronunciato o scritto, per cercare di cogliere quel carattere distintivo che la mia memoria conserva di lui.

A questo proposito, mi ha colpita in modo particolare quanto ha scritto in occasione della beatificazione di Papa Paolo VI. Noè, nel suo breve e denso contributo pubblicato da “Voce” il 9 ottobre 2014, dopo aver ricordato le impegnative e affettuose parole espresse da papa Paolo VI nel 1972 in occasione della nascita di Mcl , il suo augurio di buon lavoro unito al richiamo agli iscritti al nuovo Movimento di mostrare in ogni occasione fedeltà ai principi ispiratori e di mantenere un vigile atteggiamento di coerenza nel tradurli in pratica così concludeva: “Per questo la beatificazione è per Mcl momento di particolare gioia”. Ci si sarebbe aspettati, nel contesto di un articolo di giornale dedicato alla beatificazione del grande Pontefice e all’evocazione della diretta “figliolanza” dal suo magistero, la giusta e orgogliosa rivendicazione di un valore aggiunto per il Movimento.

Al contrario, solo un giusto accenno alla “particolare gioia” per non trasgredire la regola del basso profilo, della modestia praticata nel corso della sua esperienza nel Movimento. Traspare anche in questo secondario e trascurabile episodio il tratto immediatamente evidente della figura di Noè ispirato all’esigenza di andare, senza esitazione, all’essenziale e con umiltà.

Un tratto originario della sua personalità coltivato e maturato nella palestra della Parrocchia di Santa Maria della Vittoria con padre Barlera, che ispirandosi al motto di Padre Piamarta “Fare bene il bene”, si impegnò fin dall’immediato dopoguerra a realizzare, in quella parte della città oltre la ferrovia, interventi di straordinaria prospettiva per i poveri e per i lavoratori. Un motto, quello di Padre Piamarta che lascia trasparire l’influenza millenaria esercitata dai monaci Benedettini capaci di tradurre in stile bresciano l’esortazione di San Benedetto “ora et labora”. Lo stesso Papa Paolo VI, monaco benedettino mancato per sua stessa ammissione, sembra richiamare a quell’esortazione i dirigenti-fondatori di Mcl accolti nel lontano 1972 a Roma, quando sollecitandoli ad affrontare con coraggio il nuovo impegno nel contesto difficile e travagliato del mondo del lavoro, garantisce loro di accompagnarli con la preghiera.

La stessa che, da Presidente, Noè non mancava di premettere ad ogni momento, ufficiale e non, dell’attività del Movimento, sicuro che il momento introduttivo in cui proporre una prospettiva di elevazione avrebbe aiutato a mantenere alta la qualità del successivo impegno, ad esigere professionalità, analisi attenta e proposta qualificata, anche in controcorrente come fu per la difesa del riposo domenicale, sempre da confrontare in spirito costruttivo con le altre organizzazioni sociali e sindacali. Convinto della necessità di fornire un’adeguata preparazione, attraverso la sua responsabilità di vice presidente nazionale operò perché i momenti di formazione, di aggiornamento e confronto fossero frequenti. L’esigenza di formazione, ancor più sentita oggi, Noè l’aveva intravista e ha saputo indirizzare il Movimento affinché non ne trascurasse l’importanza. Il libro a lui dedicato vuole fare memoria della sua storia e trasmettere il suo esempio perché continui ad accompagnarci.

Domenica 11 giugno, per ricordare lo storico presidente di MCL Noè Ghidoni, scomparso proprio l’11 giugno del 2015, alle ore 18,30 verrà celebrata la Santa Messa nella Parrocchia di Santa Maria della Vittoria in Brescia “Anche quest’anno – sottolinea l’attuale presidente Mcl, Margherita Peroni - in accordo con i familiari, scegliamo di ricordarlo nella sua Parrocchia a cui era molto legato e che tanto ha inciso sulla sua formazione e impegno sociale”.

Noè Ghidoni è stato un testimone dei valori cristiani e un protagonista dell’impegno civile. Il Movimento Cristiano Lavoratori, a cui ha dedicato la sua vita ricoprendo il ruolo di Presidente provinciale dell’Unità Territoriale Brescia e Mantova, Presidente regionale e Vice Presidente nazionale, in occasione del 50° della sua fondazione vuole tenerne vivo il ricordo con una pubblicazione curata da Ce.Doc. che raccoglie testimonianze e suoi scritti e che verrà presentata nelle prossime settimane.

Ho frequentato e conosciuto bene Noè e ho avuto la fortuna di ascoltarlo in diverse occasioni. Forse proprio per questo ho sentito il desiderio di rileggere, oltre alle testimonianze di chi l’ha incontrato, anche gli interventi che ha pronunciato o scritto, per cercare di cogliere quel carattere distintivo che la mia memoria conserva di lui.

A questo proposito, mi ha colpita in modo particolare quanto ha scritto in occasione della beatificazione di Papa Paolo VI. Noè, nel suo breve e denso contributo pubblicato da “Voce” il 9 ottobre 2014, dopo aver ricordato le impegnative e affettuose parole espresse da papa Paolo VI nel 1972 in occasione della nascita di Mcl , il suo augurio di buon lavoro unito al richiamo agli iscritti al nuovo Movimento di mostrare in ogni occasione fedeltà ai principi ispiratori e di mantenere un vigile atteggiamento di coerenza nel tradurli in pratica così concludeva: “Per questo la beatificazione è per Mcl momento di particolare gioia”. Ci si sarebbe aspettati, nel contesto di un articolo di giornale dedicato alla beatificazione del grande Pontefice e all’evocazione della diretta “figliolanza” dal suo magistero, la giusta e orgogliosa rivendicazione di un valore aggiunto per il Movimento.

Al contrario, solo un giusto accenno alla “particolare gioia” per non trasgredire la regola del basso profilo, della modestia praticata nel corso della sua esperienza nel Movimento. Traspare anche in questo secondario e trascurabile episodio il tratto immediatamente evidente della figura di Noè ispirato all’esigenza di andare, senza esitazione, all’essenziale e con umiltà.

Un tratto originario della sua personalità coltivato e maturato nella palestra della Parrocchia di Santa Maria della Vittoria con padre Barlera, che ispirandosi al motto di Padre Piamarta “Fare bene il bene”, si impegnò fin dall’immediato dopoguerra a realizzare, in quella parte della città oltre la ferrovia, interventi di straordinaria prospettiva per i poveri e per i lavoratori. Un motto, quello di Padre Piamarta che lascia trasparire l’influenza millenaria esercitata dai monaci Benedettini capaci di tradurre in stile bresciano l’esortazione di San Benedetto “ora et labora”. Lo stesso Papa Paolo VI, monaco benedettino mancato per sua stessa ammissione, sembra richiamare a quell’esortazione i dirigenti-fondatori di Mcl accolti nel lontano 1972 a Roma, quando sollecitandoli ad affrontare con coraggio il nuovo impegno nel contesto difficile e travagliato del mondo del lavoro, garantisce loro di accompagnarli con la preghiera.

La stessa che, da Presidente, Noè non mancava di premettere ad ogni momento, ufficiale e non, dell’attività del Movimento, sicuro che il momento introduttivo in cui proporre una prospettiva di elevazione avrebbe aiutato a mantenere alta la qualità del successivo impegno, ad esigere professionalità, analisi attenta e proposta qualificata, anche in controcorrente come fu per la difesa del riposo domenicale, sempre da confrontare in spirito costruttivo con le altre organizzazioni sociali e sindacali. Convinto della necessità di fornire un’adeguata preparazione, attraverso la sua responsabilità di vice presidente nazionale operò perché i momenti di formazione, di aggiornamento e confronto fossero frequenti. L’esigenza di formazione, ancor più sentita oggi, Noè l’aveva intravista e ha saputo indirizzare il Movimento affinché non ne trascurasse l’importanza. Il libro a lui dedicato vuole fare memoria della sua storia e trasmettere il suo esempio perché continui ad accompagnarci.

Domenica 11 giugno, per ricordare lo storico presidente di MCL Noè Ghidoni, scomparso proprio l’11 giugno del 2015, alle ore 18,30 verrà celebrata la Santa Messa nella Parrocchia di Santa Maria della Vittoria in Brescia “Anche quest’anno – sottolinea l’attuale presidente Mcl, Margherita Peroni - in accordo con i familiari, scegliamo di ricordarlo nella sua Parrocchia a cui era molto legato e che tanto ha inciso sulla sua formazione e impegno sociale”.

Noè Ghidoni è stato un testimone dei valori cristiani e un protagonista dell’impegno civile. Il Movimento Cristiano Lavoratori, a cui ha dedicato la sua vita ricoprendo il ruolo di Presidente provinciale dell’Unità Territoriale Brescia e Mantova, Presidente regionale e Vice Presidente nazionale, in occasione del 50° della sua fondazione vuole tenerne vivo il ricordo con una pubblicazione curata da Ce.Doc. che raccoglie testimonianze e suoi scritti e che verrà presentata nelle prossime settimane.

Ho frequentato e conosciuto bene Noè e ho avuto la fortuna di ascoltarlo in diverse occasioni. Forse proprio per questo ho sentito il desiderio di rileggere, oltre alle testimonianze di chi l’ha incontrato, anche gli interventi che ha pronunciato o scritto, per cercare di cogliere quel carattere distintivo che la mia memoria conserva di lui.

A questo proposito, mi ha colpita in modo particolare quanto ha scritto in occasione della beatificazione di Papa Paolo VI. Noè, nel suo breve e denso contributo pubblicato da “Voce” il 9 ottobre 2014, dopo aver ricordato le impegnative e affettuose parole espresse da papa Paolo VI nel 1972 in occasione della nascita di Mcl , il suo augurio di buon lavoro unito al richiamo agli iscritti al nuovo Movimento di mostrare in ogni occasione fedeltà ai principi ispiratori e di mantenere un vigile atteggiamento di coerenza nel tradurli in pratica così concludeva: “Per questo la beatificazione è per Mcl momento di particolare gioia”. Ci si sarebbe aspettati, nel contesto di un articolo di giornale dedicato alla beatificazione del grande Pontefice e all’evocazione della diretta “figliolanza” dal suo magistero, la giusta e orgogliosa rivendicazione di un valore aggiunto per il Movimento.

Al contrario, solo un giusto accenno alla “particolare gioia” per non trasgredire la regola del basso profilo, della modestia praticata nel corso della sua esperienza nel Movimento. Traspare anche in questo secondario e trascurabile episodio il tratto immediatamente evidente della figura di Noè ispirato all’esigenza di andare, senza esitazione, all’essenziale e con umiltà.

Un tratto originario della sua personalità coltivato e maturato nella palestra della Parrocchia di Santa Maria della Vittoria con padre Barlera, che ispirandosi al motto di Padre Piamarta “Fare bene il bene”, si impegnò fin dall’immediato dopoguerra a realizzare, in quella parte della città oltre la ferrovia, interventi di straordinaria prospettiva per i poveri e per i lavoratori. Un motto, quello di Padre Piamarta che lascia trasparire l’influenza millenaria esercitata dai monaci Benedettini capaci di tradurre in stile bresciano l’esortazione di San Benedetto “ora et labora”. Lo stesso Papa Paolo VI, monaco benedettino mancato per sua stessa ammissione, sembra richiamare a quell’esortazione i dirigenti-fondatori di Mcl accolti nel lontano 1972 a Roma, quando sollecitandoli ad affrontare con coraggio il nuovo impegno nel contesto difficile e travagliato del mondo del lavoro, garantisce loro di accompagnarli con la preghiera.

La stessa che, da Presidente, Noè non mancava di premettere ad ogni momento, ufficiale e non, dell’attività del Movimento, sicuro che il momento introduttivo in cui proporre una prospettiva di elevazione avrebbe aiutato a mantenere alta la qualità del successivo impegno, ad esigere professionalità, analisi attenta e proposta qualificata, anche in controcorrente come fu per la difesa del riposo domenicale, sempre da confrontare in spirito costruttivo con le altre organizzazioni sociali e sindacali. Convinto della necessità di fornire un’adeguata preparazione, attraverso la sua responsabilità di vice presidente nazionale operò perché i momenti di formazione, di aggiornamento e confronto fossero frequenti. L’esigenza di formazione, ancor più sentita oggi, Noè l’aveva intravista e ha saputo indirizzare il Movimento affinché non ne trascurasse l’importanza. Il libro a lui dedicato vuole fare memoria della sua storia e trasmettere il suo esempio perché continui ad accompagnarci.

Domenica 11 giugno, per ricordare lo storico presidente di MCL Noè Ghidoni, scomparso proprio l’11 giugno del 2015, alle ore 18,30 verrà celebrata la Santa Messa nella Parrocchia di Santa Maria della Vittoria in Brescia “Anche quest’anno – sottolinea l’attuale presidente Mcl, Margherita Peroni - in accordo con i familiari, scegliamo di ricordarlo nella sua Parrocchia a cui era molto legato e che tanto ha inciso sulla sua formazione e impegno sociale”.

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