Natale: mons. Roncari (Grosseto), “non possiamo avere meno fratelli di quanti Dio abbia come figli”

“Non possiamo avere meno fratelli di quanti Dio abbia come figli! Nel figlio suo Gesù tutti gli uomini sono diventati Suoi figli”. Sono state le parole con le quali il vescovo di Grosseto, mons. Giovanni Roncari, ha concluso l’omelia della notte di Natale, la prima da pastore della Chiesa di Grosseto. Gremita la cattedrale di San Lorenzo, si legge in un comunicato della diocesi. Alle 23 ha iniziato la veglia pregando l’Ufficio delle letture, coi salmi cantati da una rappresentanza della corale Puccini, che ha animato l’intera liturgia. A dirigerla Luca Bernazzani, responsabile musica sacra dell’ufficio liturgico diocesano; all’organo Michele Lottini, medico e musicista, che con Bernazzani ha curato la pubblicazione “Cantare la Parola”, un’antologia di tutti i salmi responsoriali delle domeniche e dei vari giorni festivi, da loro appositamente musicati nel corso degli anni. Sempre ricco di bellezza il canto a cappella della Kalenda, un inno antichissimo che nel collocare storicamente la nascita di Cristo, dà l’annuncio solenne del Natale. È stato in quel momento che il vescovo si è avvicinato alla Natività, collocata sul lato sinistro del presbiterio, ha alzato il velo che copriva la statua del Bambinello, portata da Betlemme nel lontano 1961 da don Franco Cencioni, e l’ha incensata, mentre la corale intonava l’Adeste Fideles. Nel giorno di Natale, il vescovo ha presieduto le messe solenni, la mattina nel duomo di Orbetello; il pomeriggio nella cattedrale di Pitigliano, mentre a Grosseto la messa solenne delle ore 11 è stata presieduta dal vescovo emerito Rodolfo. Caritas diocesana ha preparato e consegnato, con l’unità di strada, 72 pasti a persone senza fissa dimora e al domicilio di alcuni anziani soli.

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