Incontro all’Umano
Da Senigallia un pacchetto di proposte per generare il vero cambiamento nel Paese
Pochi giorni ormai ci dividono dall’inizio dell’annuale seminario di studi e formazione di Senigallia che come da tradizione segna per il Movimento Cristiano Lavoratori la ripresa delle attività associative dopo la pausa estiva.
L’avvenimento è diventato un evento consueto e atteso, un’occasione di confronto e formazione seguita con grande interesse sia per i programmi, densi di significato e sempre attuali, sia per la validità delle proposte lanciate dal Movimento dalla cittadina delle Marche.
Anche quest’anno le premesse sono promettenti, il seminario si svilupperà in quattro sezioni principali per argomentare al meglio i temi estremamente attuali, per prepararci al meglio al Convegno Ecclesiale che si terrà a Firenze a novembre.
Un percorso, quello in preparazione del Convegno Ecclesiale, tracciato dal Movimento già da diversi mesi e che si arricchisce di questo momento formativo di grande, attenta e attiva partecipazione, ci attendono tre giorni intensi ma di grande soddisfazione.
Come consuetudine la prima giornata sarà dedicata ai giovani che rappresentano il presente ed il futuro del MCL.
Ai giovani il Movimento rivolge una particolare attenzione: loro sono la speranza del domani e permettono di declinare al futuro intenti, finalità e progetti, senza prospettive di futuro ogni sforzo sarebbe vano. La partecipazione di un gruppo di giovani sempre più folto attento attivo ed entusiasta è sintomo che siamo sulla buona strada e riempie di propositi il nostro cammino.
Dal venerdì mattina inizieranno, poi, le quattro sezioni nelle quali si divide il seminario, in concreto si tratterà di un’occasione per interrogarsi su come servire al meglio le persone travolte dalla crisi del lavoro o da un “mondo” sociale in continua evoluzione che tende a de-umanizzare i legami sociali, su come essere vicini alle persone nelle difficoltà del loro vivere quotidiano. In un tempo dominato da un sistema economico che “genera scarti”, come sempre più spesso ci ricorda Papa Francesco, la speranza è che la condivisione e il sano confronto possano generare veri cambiamenti in un percorso proteso alla ricerca del bene comune.
Viviamo tempi difficili, inutile negarlo, e la mediatizzazione della politica, la verticalizzazione del potere e la chiusura oligopolistica dei partiti rendono ancora più difficile la crisi che prima ancora che finanziaria è morale.
Solo dopo un’attenta lettura del contesto e dopo un profondo ascolto dei bisogni del prossimo possiamo offrire il nostro aiuto agli uomini e le donne del nostro tempo, di qui nasce l’importanza strategica di momenti di confronto e crescita come quelli del seminario di Senigallia.
Gli italiani sono impauriti dalle conseguenze che la crisi ha lasciato dietro di sé (ed ancora non è superata): disoccupazione, povertà, riduzione del potere d’acquisto, mancanza di servizi e legami umani sempre più scialbi e deboli. Ma proprio questo momento di grande difficoltà, che interpella nel profondo le coscienze di ciascuno di noi, può invece generare la forza per ripartire. Siamo ad un bivio: o costruiamo o affondiamo tutti nella medesima barca, se non ci assumiamo il rischio di un cambiamento si regredisce tutti.
In questa fase l’appello alla proposta è rivolto a tutte quelle forze “armate” di buona volontà, quelle realtà dove la politica e la responsabilità civica nascono spontanee e sono tese al bene comune, alla sussidiarietà e alla solidarietà. Non si tratta di un disegno astratto ma di una volontà concreta di rendersi utili. La necessità ora è una società che ripensa se stessa partendo dal basso, dalla “parte buona” del Paese, quella capace di generare legami forti per restaurare giustizia in un mondo dove le disuguaglianze aumentano di giorno in giorno.
Probabilmente solo con la spinta dei corpi intermedi, vera risorsa del Paese, potremmo pensare ad un futuro diverso per l’Italia.
Questi tempi di grande disagio sociale ci sfidano a ripensare i fini, a ripensare i metodi, a camminare uniti, insieme perché un popolo che ha bisogno deve intraprendere un cammino verso la salvezza, deve diventare protagonista di una nuova e diversa stagione dove l’apporto costante di tutte le generazioni promuova una cultura dell’incontro e della coesione sociale.
Questo e molto altro ci apprestiamo a vivere nella tre giorni di Senigallia, aiutati dall’apporto di esperienza e competenza dei qualificati relatori che animeranno l’appuntamento nella cittadina marchigiana.
Protagonista dell’appuntamento sarà sempre la fede che ci permette di interpellare la storia con la sua capacità creativa e ci permette di diventare protagonisti di un cammino di speranza nel futuro. Questo per noi è il più grande dono.
Fausta Tinari