La solidarietà intesa come chiave di volta per il futuro di tutti, ancor più oggi con la pandemia che ci ha cambiato le vite: è stato questo il leit motiv della presentazione del Rapporto annuale del Cefa 2019, tenutasi a Bologna sabato 19 settembre, “Distanti ma insieme”. Esattamente come il Cefa e il Movimento cristiano lavoratori, che condividono una forte spinta ideale comune che li sostiene e li tiene uniti in un invisibile filo conduttore che si traduce in opere concrete.
Una mattinata emozionante, in cui si sono avvicendate le esperienze dei tanti cooperanti del Cefa impegnati un po’ ovunque nel mondo (dal Mozambico alla Libia all’Ecuador) i quali, con le loro testimonianze di vita vissuta ‘sul campo’, hanno reso quanto mai concreta l’idea che “nessuno si salva da solo”, come ha sottolineato il presidente del Cefa Raoul Mosconi, padrone di casa dall’entusiasmo contagioso. O Paolo Chesani, direttore Cefa, che ha ricordato come “dietro i numeri dei Rapporti ci sono famiglie, persone, vite”.
Sono concetti seri, la solidarietà e la cooperazione. Concetti che oggi sono sulla bocca di tanti, ma spesso poco approfonditi. Per dirla con le parole del cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, intervistato da Fabio Roversi, “solidarietà e cooperazione sono due momenti della stessa questione: se la cooperazione, declinata senza solidarietà, a volte diventa solo un fatto economico e imprenditoriale, d’altro canto la solidarietà senza cooperazione rischia di rimanere solo virtuale, un insieme di buoni sentimenti”. La realtà è che per incidere servono progettualità, professionalità, spinta alla solidarietà.
Insomma, la solidarietà deve essere alla base della cooperazione. Ed è stato con questo intento che anche il presidente del Mcl, Domenico Delle Foglie, ha voluto essere presente all’iniziativa di Bologna, per sottolineare e rafforzare il legame tra le due associazioni, Mcl e Cefa, “unite non solo dalla storica figura di Giovanni Bersani, fondatore del Cefa e protagonista storico degli albori del Mcl, di cui conserviamo una memoria preziosa e riconoscente”, ha detto, ma anche perché “al Cefa ci lega soprattutto la sua ‘estroversione’ che ci aiuta a superare uno dei peccati mortali delle organizzazioni di ispirazione cattolica, ovvero l’autoreferenzialità”. I legami solidi si basano su valori comuni e si cementano nel tempo attraverso la cura, l’attenzione reciproca. E più ‘alti’ sono i valori alla base, più incisivo è l’effetto benefico che dispiegano. Un principio fondamentale questo, che vale sia a livello individuale che sociale. Nel caso di Mcl e Cefa l’intento comune, ha concluso Delle Foglie, è quello di “globalizzare la solidarietà, nella certezza che ogni euro donato trova una destinazione che contribuisce alla promozione umana e allo sviluppo”.
Prossimo appuntamento: la campagna “Riempi il piatto vuoto”, sostenuta anche dal Mcl di Bologna, che culminerà il 10 ottobre con una manifestazione in Piazza Maggiore a Bologna, dove alcuni volontari porteranno i carrelli della spesa per riempire insieme, grazie al contributo di ognuno, il grande piatto vuoto simbolo della fame e malnutrizione. Per info: www.piazzacefa.it