Formazione: l'arma più potente per cambiare il mondo
La formazione per custodire e far progredire il lavoro fatto fino ad oggi
Da qualche anno le società occidentali attraversano una profonda crisi, che sta facendo crollare valori, convinzioni non più rispondenti alle nuove esigenze e al nuovo spirito del tempo.
Quelli che un tempo erano veri e propri punti di riferimento cedono il posto a nuove mete, nuove esigenze, nuovi modelli, proiettati verso “falsi miti e obiettivi di cartone”, troppo lontani da una società più giusta che persegue chi ha deciso di vivere con responsabilità una missione come la nostra.
L’avvenire del nostro Movimento nonché l’efficacia del nostro servizio si giocano anche, e forse soprattutto, sulla formazione: una formazione permanente che si conferma elemento strategico per consolidare sempre più la nostra identità associativa.
Ampliare, aggiornare e completare le nostre competenze diviene oggi atteggiamento essenziale per rimanere fedeli e all’altezza della nostra vocazione.
La nostra reputazione e i nostri valori costituiscono il bene più prezioso per il MCL e tutti condividiamo la responsabilità della sua tutela. Le azioni che svolgiamo e le decisioni che prendiamo testimoniano al mondo chi siamo e dobbiamo avere continua cura di questo patrimonio.
Il Movimento ha impostato una parte del suo programma associativo, per i prossimi anni, su una formazione volta ad esaltare la nostra cultura, i talenti e le esperienze per renderci sempre più una realtà forte, lungimirante e coesa, perché vivificando i valori rinnoviamo anche la nostra missione associativa che riprende slancio e smalto.
Per formazione permanente non si intende solo un perfezionamento teorico e accademico (anche) ma qualcosa di molto più profondo e ampio, radicato nell’essere, una tendenza a migliorare e migliorarsi che non si spegne con il passare del tempo, un atteggiamento di vita che sa aggiornarsi il più possibile al divenire del mondo ,e a volte, è anche in grado di prevedere l’avvenire dello stesso.
Per essere davvero un percorso efficace e condiviso non si può e non si deve accogliere la formazione solo come “cosa programmata” ma, piuttosto, scaturita da un desiderio profondo che ci porti ad alimentare, rafforzare e rinnovare la nostra scelta personale di vita: essere testimoni di fede nel mondo del lavoro, nella società e in ogni angolo della terra.
Per questo non possiamo intendere la formazione come un aggiornamento e un incremento di semplici conoscenze, ma deve divenire fondamento del nostro modo di procedere nel mondo.
C’è bisogno di un salto di qualità, di pensarsi non in un cammino già fatto ma in un altro ancora tutto da percorrere, di una fede vissuta ma bisognosa sempre di rinnovarsi.
Formazione a tutti i livelli e a tutte le età, che serve anche ritrovare lo spirito di intraprendenza, l’inventiva dei fondatori, e di coloro che hanno vissuto stagioni complesse e hanno portato fin qui il Movimento, non retrocedendo di un passo di fronte a momenti bui e difficili, come quelli che appaiono nel mondo attuale. In una società secolarizzata come la nostra la tentazione è quella di appiattirsi, di accontentarsi, di adagiarsi, rinunciando a priori a quel cammino di radicale fedeltà al Magistero della Chiesa che abbiamo scelto come lume di vita: il nostro carisma.
Un dono, il nostro, che deve essere costantemente riscoperto, riabbracciato e riadattato ai nostri tempi, solo così può essere contributo utile per il Paese. Perché per noi, da sempre, ben fatto è meglio che ben detto.
Sostanzialmente, il cammino formativo non può prescindere da due realtà fondamentali: da una parte la crescita e la maturazione della personalità in tutte le tappe della vita, dall’altra l’acquisizione e il perfezionamento di un bagaglio culturale, un know how al passo con i tempi che mutano fin troppo rapidamente.
Lo scopo della formazione è anche quello di fornire elementi e strumenti che rendano le persone capaci di comprendere e valutare l’ingerenza dei media, al servizio di un’oligarchia che continua a giocare con i destini del mondo. Un’ingerenza nella vita quotidiana che tende a condizionare la vita di tutti noi.
La formazione diviene, quindi, una vera e propria “palestra esistenziale” per sviluppare una visione della vita elaborata personalmente che includa crescenti attitudini alla riflessione senza terzi condizionamenti che suggeriscano modi più semplici, ma non necessariamente più giusti, di stare al mondo.
Una “palestra esistenziale” che sviluppi anche una maggiore capacità di comunicazione essenziale per contrastare il pensiero dominante “suggerito” da gruppi di potere che controllano l’informazione.
Si comprende, quindi, l’importanza e l’urgenza di una formazione permanente scandita da diverse tappe e praticata a tutti i livelli: dai circoli alle realtà più ampie in uno sforzo comune e continuato di migliorare e migliorarci per proseguire di concerto verso obiettivi comuni.
Non dimentichiamo che “La formazione e l’istruzione sono le armi più potenti che si possono utilizzare per cambiare il mondo”. (N. Mandela)
È un invito per tutti noi a camminare più speditamente, per vivere la nostra missione nel modo migliore possibile con il giusto orgoglio che nasce da quanto è stato fatto finora, arricchito da un senso di responsabilità ed entusiasmo assolutamente necessari per progredire come persone e come Movimento.
Fausta Tinari